Il direttore generale di Bankitalia Dott. Rossi: “Il credito…
Il direttore generale della Banca d’Italia Rossi commenta la situazione del credito in Italia: “Spero che nell’erogazione si tenga conto del merito, ma non sono sicuro che sia così”. A margine di una conferenza sul futuro dei giovani, Rossi si sofferma anche sul dato della disoccupazione giovanile.
“Spero che nell’erogazione del credito si tenga conto del merito, ma non sono sicuro che sia così”. Questo il commento del direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, a margine della conferenza dal titolo “Chi ha rubato il futuro ai giovani?”, nell’ambito del Festival della scienza, in corso a Genova. Le banche, secondo Rossi, dovrebbero aumentare la loro capacità di fare una intelligente selezione del credito. La struttura finanziaria italiana, per il dg di Bankitalia, dovrebber essere meno dipendente dal credito bancario.
“Alle banche si può chiedere di sostenere l’economia – ha dichiarato Rossi – ma non di lanciarsi in avventure o caricarsi di responsabilità pubblica”. Sono il Parlamento e il Governo a dover disegnare e mettere in atto politiche generali che aiutino la società e l’economia a uscire da una condizione che risale a molto prima della crisi, “perché -ha concluso – saranno almeno 20 anni che la nostra economia fa fatica nella competizione internazionale”.
Secondo il direttore generale della Banca d’Italia, la progressiva riduzione del credito registrata negli ultimi anni “è purtroppo il risultato di cinque anni di recessione. Dopo una crisi così grave, la più grave dal dopoguerra – ha spiegato – fare credito è diventato molto più difficile. Le imprese migliori, nonostante la recessione, hanno ridotto la domanda di credito. L’hanno aumentata, invece, le imprese che sono più in difficoltà, nei confronti delle quali – ha concluso – le banche esercitano una maggiore prudenza”.
Il direttore generale di Bankitalia si è soffermato a commentare anche il dato sulla disoccupazione giovanile: “preoccupa moltissimo, è uno dei pesi più insopportabili che l’economia e la società si ritrovano a fronteggiare”. Secondo Rossi per capire il motivo della situazione odierna bisogna risalire a cause lontane: “Dagli anni Settanta, quando si mise in movimento la slavina del debito pubblico, si sono messe in moto le condizioni per un uso distorto delle risorse pubbliche e questo ha finito per pesare, attraverso il debito pubblico, sulle generazioni successive”.
tratto da rainews24.it 02.11.13