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Vola la cassa integrazione

  • 6 Dicembre 20126 Dicembre 2012
  • by raffaele

Vola la cassa integrazione guadagni a novembre. Nel mese scorso sono state autorizzate 108,3 milioni di ore mentre nello stesso mese del 2011 ne furono autorizzate 84,9 milioni: l’aumento è del 27,5%.

Complessivamente, nei primi undici mesi 2012 si è giunti a quota 1.004,1 milioni, contro gli 898,1 milioni del 2011 (+11,80%). Lo rileva l’Inps. Anche il dato congiunturale fa registrare una crescita delle ore autorizzate. I 108,3 milioni di ore autorizzate in novembre rappresentano il 5,1% in più rispetto a quelle autorizzate in ottobre, quando erano state 103 milioni.

“Si conferma, rafforzata, la tendenza all’aumento di richieste di cassa integrazione – commenta il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua – riproponendo l’andamento del 2010, quando furono autorizzate 1,2 miliardi di ore, piuttosto che quello del 2011, quando non venne raggiunto il miliardo. La difficoltà del sistema produttivo e del mercato del lavoro si misura tutta in questi dati. Dal punto di vista delle prestazioni erogate dall’Inps, resta un dato di grande efficienza, assicurato dai nostri uffici e dal nostro personale: nel 96% dei casi l’assegno di cig viene erogato entro 30 giorni dalla domanda”.

Nella nota dell’Inps, “passando al dettaglio per tipologia di prestazione, per gli interventi ordinari (Cigo) le ore di Cassa integrazione ordinaria autorizzate a novembre 2012 sono aumentate del +4,8% rispetto al mese precedente, passando da 31,4 a 33 milioni”.

Considerando invece il mese di novembre 2011, si evidenzia un forte incremento delle ore Cigo: 21,7 milioni a novembre 2011 contro i 33,0 di novembre 2012 (+52,2%).
L’incremento è da attribuire principalmente alle autorizzazioni riguardanti il settore industriale, aumentate del 60,2% rispetto al mese di novembre dell’anno precedente.
Il settore edile ha invece registrato un aumento delle ore di Cigo pari al 20,5%. Per quanto riguarda gli interventi straordinari (Cigs), il numero di ore autorizzate a novembre 2012 è stato di 46,1 milioni, con un aumento del +14,9% rispetto al precedente mese di ottobre 2012 (40,1 milioni) e del +17,7% rispetto al mese di novembre del 2011 (39,2 milioni).
Gli interventi in deroga (Cigd), pari a 29,1 milioni di ore autorizzate a novembre 2012, registrano una diminuzione del -7,1% rispetto ai 31,4 milioni dello scorso mese di ottobre e un aumento del +21,2% se raffrontati ai 24 milioni del mese di novembre 2011.

tratto da Rainews24.it

Roma, 06-12-2012

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Draghi: nel 2013 ripresa graduale

  • 6 Dicembre 2012
  • by raffaele

La Banca Centrale Europea nella riunione di oggi ha lasciato i tassi fermi allo 0,75%. L’Eurotower ha lasciato invariati anche il tasso marginale all’1,5% e quello sui depositi a zero.

L’inflazione nell’area euro è scesa ed è attesa sotto il 2% nel 2013. La debolezza economica dovrebbe proseguire nel corso dell’anno prossimo, con una ripresa graduale, ha detto il presidente della Bce Mario Draghi.
La Banca centrale europea ha inoltre ribassato le sue stime sulla crescita 2012 (fra -0,6% e -0,4%) e per il 2013 (fra -0,9 e +0,3%).
La Bce continuerà a fornire liquidità illimitata alle banche con aste trimestrali almeno fino a luglio, e comunque per tutto il periodo necessario, ha detto Draghi.
E’ “cruciale” continuare sulla strada della sorveglianza bancaria unica Europea, nell’ambito dell’ Unione bancaria, ha detto il presidente della Bce, aggiungendo che la Bce guarda con grande interesse alla ‘roadmap’ che verrà discussa del consiglio Ue di metà dicembre.

tratto da Rainews24.it

Francoforte, 06-12-2012

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L’accesso al credito è sempre più difficile per i…

  • 3 Dicembre 20123 Dicembre 2012
  • by raffaele

Una casa pignorata e messa in vendita. Una conseguenza della crisi finanziaria americana del 2008 causata dai mutui subprime concessi a persone che non avevano i mezzi per restituirli.

In alcuni Paesi del Nord Europa gruppi di cittadini si sono uniti per dar vita a banche e finanziarie cooperative e di solidarietà, che erogano prestiti ai soci con tassi inferiori rispetto a quelli praticati normalmente dalle banche. Iniziative simili sono sorte anche in Italia e i cittadini volonterosi possono attivarsi per realizzarle.

Credito ai meritevoli
«Attenzione però – avverte Domenico Delli Gatti, docente di Economia politica all’Università Cattolica di Milano – perché è un dovere importante delle banche esercitare il cosiddetto “merito di credito”, cioè riservarsi la facoltà di rifiutare un prestito se giudica che il destinatario non abbia i mezzi per restituirlo.

Speciale Crisi
La guida per capire la crisi economica con cause (e rimedi), consigli e domande e risposte.

La crisi americana del 2008, quella legata ai mutui “subprime”, è dovuta proprio al fatto che le banche non hanno esercitato questo loro diritto, concedendo denaro anche a chi non aveva i mezzi per restituirlo e poi cedendo subito il loro credito a società terze.
Risultato: circa il 20% dei mutui subprime è andato insoluto e i beneficiari hanno perso tutto, anche la casa».

Tratto da Focus.it

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Bankitalia: italiani sempre più poveri. 900 mila famiglie stra…

  • 30 Novembre 201230 Novembre 2012
  • by raffaele

Non c’è limite al peggio. Se nel 2009 la pesante recessione aveva inciso brutalmente sui redditi delle famiglie italiane con un calo del 2,5%, quest’anno il dato negativo sarà più marcato.. Oltre 900 mila le famiglie italiane hanno debiti per oltre il 30 per cento dei loro redditi, di cui 600 mila sono a rischio fallimento.

Una morsa che riduce nettamente la capacità di spesa e consumi. E a togliere ogni speranza la contrazione delle banche sui prestiti. E’ la Banca D’Italia a stilare la valutazione che annuncia l’ennesimo Natale di magra.

Il reddito reale delle famiglie italiane subirà quest’anno “una diminuzione anche più marcata di quella, del 2,5%, avutasi in occasione della recessione del 2009″. L’allarme è del vice direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, che, intervenendo a un convegno Abi-Assofin, ha sottolineato come “per le famiglie italiane siamo al quinto anno di riduzione del reddito reale, che dal 2008 al 2011 era già sceso del 5%”. Sono circa 900 mila le famiglie con un debito superiore al 30% dei redditi, Secondo la valutazione condotta da Rossi sul biennio relativo ai bilanci delle famiglie, il 3,6%, cioè 600 mila, vengono definite ‘vulnerabili’, cioè che non sono in grado di rientrare dei crediti concessi.

Certamente i rubinetti chiusi delle banche ai finanziamenti di imprese e famiglie strozzano ulteriormente i margini di spesa. Le difficoltà economiche e la maggiore selettività delle banche nella valutazione della clientela stanno avendo effetti anche sul credito alle famiglie che, osserva Rossi, “dopo un periodo di forte espansione, mostra segni di affanno. I prestiti in essere”, rileva l’alto dirigente di via Nazionale, “si stanno, pur lentamente, contraendo, le nuove erogazioni sono molto più contenute che negli scorsi anni”. La decelerazione dei prestiti alle famiglie italiane si è via via accentuata e la dinamica è infine divenuta negativa nel terzo trimestre di quest’anno, allorché il totale dei prestiti, sofferenze escluse, è risultato più basso dell’1% rispetto a un anno prima”.

Continuano, infatti, a calare gli acquisti della prima casa. Secondo le stime di Bankitalia rese note nell’ultimo studio, la decrescita dei mutui immobiliari proseguirebbe nei mesi prossimi, almeno fino alla metà del 2013, nonostante tassi d’interesse storicamente bassi: il taeg sui nuovi mutui è prossimo al 4 per cento, un livello non molto diverso da quello della prima parte dello scorso decennio, quando il credito per l’acquisto di abitazioni cresceva a ritmi molto sostenuti”.

tratto dal L’Huffington Post del 27 novembre 2012

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Famiglie: Bankitalia, moratoria mutui limita vulnerabilita’ finanziaria

  • 30 Novembre 201230 Novembre 2012
  • by raffaele

(ASCA) – Roma, 27 nov – ”Il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle famiglie era aumentato nel 2009 dall’1 all’1,4 per cento del totale dei prestiti in essere; ha poi successivamente oscillato attorno a quel livello”, lo ha detto il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, nel suo intervento al convegno ”Credito al credito” organizzato da Abi e Assofin.

La stabilizzazione della vulnerabilita’ finanziaria e’ da attribuire, secondo Rossi, alla maggiore attenzione della banche nella selezione della clientela, ai bassi tassi d’interesse frutto della politica espansiva della Bce. ”Ha contribuito a limitare la vulnerabilita’ finanziaria delle famiglie meno abbienti la moratoria concordata tra l’Abi e le associazioni dei consumatori, che dal febbraio del 2010 ha consentito a quasi 80.000 nuclei in difficolta’ di sospendere per un anno il rimborso della rata del mutuo” ha spiegato il Vice Dg di Bankitalia.

tratto da ASCA 27 novembre 2012

red/men I

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Natale di crisi

  • 29 Novembre 201229 Novembre 2012
  • by raffaele

Italiani preoccupati secondo Confcommercio ma la maggioranza non rinuncerà alla tradizione del regalo
Per le famiglie italiane il Natale che è alle porte sarà fortemente segnato dalla crisi. Secondo un’indagine condotta da Confcommercio-Format 7 italiani su 10 sono preoccupati e aumenta la quota percentuale di chi dichiara di non voler fare acquisti per regali nelle festività : dall’11,8% del 2011 al 13,7%.

A favorire un Natale in tono dimesso e meno consumistico è anche lo stato di necessità dovuto alla penuria dei portafogli, svuotati da buste paga più leggere, da prelievi e imposte, nazionali e locali, che quest’anno sono diventati più pesanti. Come risulta da un rapporto dell’Adusbef il 90,7% della tredicesima sarà destinato a tasse, Imu, mutui e bolli mentre meno di un decimo (il 9,3%) verrà dedicato a regali, viaggi o risparmi.
“Sarà un Natale durissimo – sostiene l’associazione dei consumatori – ci sarà poco da festeggiare”. Tuttavia, la maggioranza dei nostri connazionali non rinuncerà ad acquistare durante il periodo natalizio. Secondo Confcommercio il 49,0% degli italiani considera i regali di Natale una spesa necessaria, che è piacevole da affrontare (erano il 45,8% nel 2011), e l’86,3% continuerà a comprarli soprattutto per i parenti più stretti, magari spendendo meno, per mantenere una tradizione di cui tende ad essere recuperato il valore non economico.
Parallelamente cresce la percentuale delle persone che in vista del Natale intendono acquistare “per sé” (41,4%). Le categorie dei destinatari dei regali che subiranno le contrazioni maggiori, in confronto all’anno passato, sono risultate in base alle intenzioni verificate quelle degli “amici”, delle “altre persone di famiglia” e dei “famigliari”. La percentuale del decremento rispetto al 2011 è del 15%. Rispetto al 2011 si registra, inoltre, un particolare interesse verso Internet (+15,0%) come canale cui rivolgersi per gli acquisti natalizi e diminuisce invece la propensione all’utilizzo de outlet (-13,9%).

Tratto da Manageronline.it

di

Carlo Lavalle

27 Novembre 2012

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Bankitalia: redditi in caduta libera

  • 29 Novembre 201229 Novembre 2012
  • by raffaele

Il vicedirettore di Bankitalia, Salvatore Rossi, è lapidario: siamo ormai al quinto anno consecutivo in cui si allarga la forbice sul reddito delle famiglie italiane. E la situazione è addirittura peggiorata rispetto al 2009, quando, in piena recessione, le entrate subirono una riduzione pari al 2,5%.

L’analisi di Bankitalia non fa una grinza e, al contempo, non racconta niente di nuovo: i crediti alle famiglie che “mostrano segni d’affanno”, prestiti erogati che si riducono (con un trend negativo nel terzo trimestre di quest’anno), nuove concessioni molto più contenute, rispetto al passato. Le stime parlano di una decrescita dei mutui immobiliari che non si arresta, anzi proseguirebbe fino alla metà del 2013, di un mercato del credito che non può superare il gap rispetto agli altri paesi avanzati se non miglioreranno le condizioni economiche generali e queste non sono rivelazioni dell’ultima ora.

In Italia, circa 900mila famiglie hanno contratto debiti che superano del 30%, il loro reddito; con questi dati, facile intuire in che modo la crisi finanziaria si sia abbattuta come una scure sull’economia reale, colpendo soprattutto quei nuclei familiari definiti da Bankitalia “vulnerabili”, in altre parole, che rientrano nel primo e secondo quartile di reddito.
Continuano a contrarsi le retribuzioni: secondo l’Istat nelle fasce orarie di ottobre si denota un lieve innalzamento pari all’1,5% su base annua (erano dell’1,4% a settembre), crescono su base mensile dello 0,2%, ma restano sotto il livello d’inflazione. Palesando la diversificazione dei settori, i rialzi tendenzialmente più forti comprendono i comparti dell’acqua, i servizi legati allo smaltimento dei rifiuti (3,0%), quelli dell’energia elettrica e gas (2,9%) e via via si va dal tessile, abbigliamento, alla lavorazione delle pelli (2,8%). Sarebbero nulle le variazioni per telecomunicazioni e tutte le divisioni inerenti alla pubblica amministrazione.
Sul fronte contrattuale, si registrano dati altrettanto preoccupanti con i quattro milioni i dipendenti in attesa di rinnovo. A ottobre, erano trentasei gli accordi da rivedere, di cui sedici concernenti la pubblica amministrazione, classificando circa quattro milioni di dipendenti. Secondo il report, la quota dei dipendenti che aspetta il rinnovo contrattuale è pari al 30,7% nel totale del quadro economico, registrando un rialzo rispetto a settembre. Se per quelli dell’industria chimica si prospetta un rinnovo prima della scadenza naturale del contratto (dicembre 2012), non saranno così fortunati i lavoratori dell’industria alimentare e olearia. Per non parlare dei cosiddetti “statali”, i cui contratti sono scaduti nientemeno che dal gennaio 2010, subendo il blocco “convenuto” per decreto legge. Tempi d’attesa? Lunghi, 32,2 mesi, in deciso aumento rispetto allo scorso anno (22,4).

Tratto da manageronline.it

di

Liliana Adamo

28 Novembre 2012

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Nuovo crollo dei consumi italiani

  • 29 Novembre 201229 Novembre 2012
  • by raffaele

Per il prossimo biennio, infatti, l’Ocse “presuppone che il governo italiano riuscirà a centrare il suo obiettivo di equilibrio strutturale. Tuttavia, date le previsioni di macroeconomiche dell’organizzazione, sia il deficit, sia il debito pubblico continueranno ad aumentare” rendendo pertanto necessaria “un’ulteriore stretta dei conti pubblici per intraprendere il cammino di riduzione del debito come previsto”. Il debito pubblico salirà pertanto al 131,4 per cento nel corso del 2014, contro il 127 per cento del 2012.

Il governo, per voce del ministro dell’EconomiaVittorio Grilli, ha tuttavia voluto precisare di non intravedere, per il momento, il rischio di una nuova manovra nel corso dei prossimi due anni (periodo che dovrà altresì esser utile per garantirsi il raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio). Un velato ottimismo che non influenza l’approccio dell’Ocse nei confronti dell’economia italiana e sulle misure di austerità varate dal governo Monti, ree di aver “indebolito la domanda interna, e i consumi privati sono scesi al tasso maggiore dalla Seconda Guerra Mondiale”.

Allargando lo spettro di indagine, l’Ocse precisa come la ripresa economica mondiale sarà molto flebile per entrambi i prossimi anni, con una crescita modesta e con lo stadio recessivo che accompagnerà fino al 2013 inoltrato tutta l’area euro. Complessivamente, l’Ocse ha altresì rivisto al ribasso le stime di crescita dei Paesi industrializzati, pari all’1,4 per cento nel 2012, contro stime di flessione del Pil dell’eurozona pari a 0,4 punti percentuali e di 0,1 punti percentuali nel 2013. Nel 2014 l’eurozona invertirà la tendenza, con uno sviluppo dell’1,3 per cento.

Migliore il trend assunto dagli Stati Uniti, che dovrebbero tuttavia rallentare la crescita economica dal 2,2 per cento del 2012 al 2 per cento del 2013, per poi riprendersi con un + 2,8 per cento nel 2014. Per la Cina, infine, crescita del 7,5 per cento nel 2012, dell’8,5 per cento nel 2013 e dell’8,9 per cento nel 2014. Si allarga in tal modo il gap nei confronti della crescita indiana, con il subcontinente che nel triennio in corso crescerà rispettivamente del 4,5 per cento, del 5,9 per cento e del 7 per cento.

Tratto da Manageronline.it

di

Roberto Rais

29 Novembre 2012

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Irlanda, banche rimangono fragili

  • 29 Novembre 201229 Novembre 2012
  • by raffaele

L’economia dell’Irlanda rimane oppressa dal debito delle famiglie e il sistema bancario è ancora “in uno stato fragile”. Lo ha affermato la Banca centrale irlandese aggiungendo che Dublino ha preso “importanti misure” vendendo titoli di Stato a lunga scadenza in asta per ripristinare l’accesso al mercato dei capitali del Paese entro il 2013, anno in cui vanno in scadenza i prestiti ricevuti dall’Ue.

tratto da Milanofinanza.it

del 28/11/2012


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Mutui casa a picco

  • 29 Novembre 201229 Novembre 2012
  • by raffaele

Al di là dei dati di stock i dati sulle nuove erogazioni di mutui sono tutt’altro che rosei. Se un anno fa la contrazione dei nuovi prestiti ipotecari raggiungeva il picco del -31%, nel 2012 il trend è proseguito con un dimezzamento delle erogazioni rispetto a quelle già calanti del 2011. Allo stesso tempo gli spread che le banche applicano in media sui mutui si mantengono su soglie mai così elevate con una media del 3,5% per i mutui a tasso fisso e del 3,4% per i prestiti variabili. Al calo delle erogazioni si aggiunge la difficoltà di molte famiglie ad accedere ai prestiti dato che molti istituti concedono solo prestiti per il 60% del valore dell’immobile e altri chiedono la fideiussione anche di fronte a richiedenti che possono esibire un contratto a tempo indeterminato, fino allo scorso anno garanzia sufficiente per avere in quasi tutte le banche un mutuo dell’80% del valore dell’immobile.

tratto dal Sole 24 ore.com  del 08/11/2012

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